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BISOGNO DI EVASIONE

Conseguenze subite, dal singolo e dalla comunità, in seguito alle restrizioni legate al Covid-19.

SPAZI COMPROMESSI E FUSIONE DEGLI SPAZI

Uno degli aspetti su cui la pandemia ha notevolmente influito è la fusione tra spazi di vita che prima erano separati; capita che il tavolo dove facciamo colazione sia poi lo stesso dove studiamo. Guardare un film, fare una telefonata, coltivare un hobby, moltissime delle attività della nostra quotidianità sono collassate in un unico spazio, quello della camera o -più in generale- della casa. Dalla nostra riflessione è emerso come questo aspetto incida sulla qualità delle attività che svolgiamo; non avere uno stacco netto tra un ambiente e l’altro fa sì che i vari momenti della giornata si fondano tra loro, portando ad avere la sensazione che il tempo scivoli via. Anche le stesse attività si sovrappongono, e spesso non è chiaro quando abbiamo finito di fare una cosa e quando stiamo passando a farne un’altra. 

In conclusione, si può dire che questa “fusione spaziale” si riflette in una “fusione temporale”, che porta a una scarsa consapevolezza dei confini tra i momenti della nostra giornata e tra i tempi delle nostre attività. Tutto questo comporta una sensazione di staticità, quasi di ingabbiamento, e un conseguente bisogno percepito di evasione.

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 Valeria 

Studiare, suonare la chitarra... 

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Se non qui, dove?

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 Valeria

 Amelia

I sistemi di prevenzione

per il distanziamento sociale, utilizzati nei supermercati come nella maggior parte dei luoghi pubblici, hanno indubbiamente compromesso quel classico clima di condivisione e vicinanza tra le persone.

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 Mariangela

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Da tempo i pranzi fuori non sono permessi, si può solo ritirare il cibo e portarlo via. In questa giornata l'idea era quella di fare un bel picnic, ma dato che il tempo non ce lo permetteva abbiamo optato per una sorta di cinema in macchina, altra cosa che ci manca tantissimo. Abituarsi alla monotonia non è facile, anzi. Ma trovarne il lato positivo è davvero bello.

SPIRITO D'INIZIATIVA E FORZA DI VOLONTÀ

Questo è uno dei temi da noi identificati, tema che si è ripresentato in diverse foto e che dà un po’ di forza a chi le guarda. Molti scatti infatti hanno come soggetto proprio persone che provano a creare qualcosa di nuovo, alternativo, di fronte alle limitazioni imposte dal periodo che stiamo vivendo. Iniziative che riguardano le comunità ma anche gli individui, iniziative che sono all’aperto, che coinvolgono la natura, o che avvengono all’interno delle mura di casa. Questo spirito di iniziativa è molto importante come abilità per superare i momenti  difficili e per adattarsi, ed inoltre rappresenta una risorsa per coloro che ne possono giovare.

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 Amelia

Trovare alternative valide ai propri bisogni e alle proprie passioni non è mai facile.

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C'è chi ha trasformato il suo seminterrato in una galleria d'arte, e chi continua a inseguire la sua passione per la musica anche attraverso uno schermo; in entrambi i casi, appare evidente come un buono spirito di adattamento sia stato fondamentale per mantenere viva la propria creatività.

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 Marco

Uno skatepark di fronte al Colosseo. Una caccia alle altalene sparse in una pineta. Cos'hanno in comune?

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Un piccolo gioco pensato per É™ bambinÉ™ proprio durante il lockdown, per far riscoprire loro, una volta liberi di uscire, la bellezza e il divertimento della scoperta e dell'avventura, e che, forse, basta poco per sentirsi liberi.

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 Valeria

Un luogo dove molti hanno scoperto un altro modo di stare bene, dove ragazzÉ™ di ogni età si incontrano, si godono l'aria aperta e si prendono cura, insieme, di uno spazio.

 Valeria

SPAZI REINVENTATI E REINVENTABILI PER "EVADERE"

Evadere dalla monotonia, da una quotidianità che risulta sempre più stretta, è un bisogno che probabilmente ci ha sempre accomunati tuttÉ™, eppure forse non è mai stato così fortemente condiviso.Attraverso alcuni dei nostri scatti si può vedere come alcune realtà siano riuscite a reinventare spazi prima inutilizzati o utilizzati in modo diverso, per dar voce alla creatività e all’arte in tutte le sue forme; in un’ottica di condivisione.L’altra faccia della medaglia, però, si compone di realtà che nonostante la disponibilità di spazi idonei o sfruttabili in più modi, non hanno dato abbastanza valore a tale aspetto, non adoperandosi in tal senso.

 Valeria

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 Amelia

SPAZI REINVENTATI

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I bar si trasformano in biblioteche mentre piccoli giardini diventano il nostro salotto all'aperto

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SPAZI REINVENTABILI

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Un campo sportivo all’aperto e un’ampia struttura al chiuso, di base polifunzionale, chiusi e resi inagibili nonostante la possibilità di rendere tali spazi usufruibili per attività varie, tramite l’attuazione e il rispetto delle dovute norme.

 Mariangela

Un ampio spazio libero, grandi gradinate e una vista a 360°, sono il sopra di un parcheggio coperto che potrebbe essere sfruttato in più modi eppure è completamente abbandonato.
Le potenzialità ci sono ma forse manca l’iniziativa.

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 Mariangela

SPAZI CHE NASCONO DA MANI INVISIBILI

Quando si comunica anche senza vedersi

Il nostro quarto tema è stato scelto confrontandoci su diverse foto che raffigurano momenti di co-costruzione di spazi e di scambio culturale senza che si verifichi un incontro diretto tra persone. Riteniamo che, in questo periodo di forte emergenza, queste diverse iniziative siano una possibilità ricca e creativa per continuare a produrre e scambiare l’arte. L’idea ci è stata suggerita dalla storia di un incontro mai avvenuto. Due persone che, senza saperlo, hanno riprogettato uno spazio con la medesima idea. Entrambe hanno osservato con il passare del tempo una presenza invisibile che costruiva panchine di legno e piantava alberi. Secondo noi poter inaugurare degli spazi da co-costruire, organizzandoli con una presenza a giorni alterni potrebbe essere un modalità innovativa per affrontare questo periodo di emergenza consentendo a tutti di poter partecipare.

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Lo spazio della cultura, per chi se la sente di lasciare un impronta. Che sia la voce del suo libro preferito o i colori dei veli attraverso cui guarda il mondo.

 Marco

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 Marco

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 Marco

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 Valeria

L'arte migra sulle facciate di un edificio o su libri donati dalle mani di unÉ™ signorÉ™. Quante e quali azioni avremmo potuto fare per preservare queste piccole forme d'arte?

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