QUESTIONE DI PRIORITÀ. MA DI CHI?
Approfondimento sul tema della responsabilità individuale o istituzionale e sul contrasto tra norme per la gestione degli spazi pubblici.
La pandemia ha sicuramente segnato un profondo cambiamento per quanto riguarda la libertà individuale e collettiva di ciascunÉ™. Le nostre vite sono state stravolte dalle limitazioni imposte, accettarle non è sempre stato facile ma l'urgenza e la tragicità di questo periodo ha comportato necessariamente lo scendere a compromessi. Importante però è sottolineare: a quali compromessi dobbiamo sottostare? Quali sono le priorità che ci impongono i nostri governi? Quanto è importante rivedere le nostre azioni e concepire in altri modi la nostra libertà? In questo Portfolio vi presenteremo una serie di scatti che secondo noi sono rappresentativi delle numerose restrizioni che da un anno a questa parte sono entrate a far parte della nostra quotidianità. Restrizioni che talvolta sono diventate contraddizioni.
Puoi sostare davanti a un frigorifero, aprirlo e toccare ciò che c’è dentro, ma non puoi ammirare un quadro con le dovute distanze. Perché?


Luisa, Teresa e Thieny
Alex

Alex
C'erano una volta, non molto tempo fa, parchi chiusi e bambinÉ™ che giocavano sul cemento.

Lucia

Alex
A destra: Università degli Studi di Padova, aula 3F.
A sinistra: Uno dei tanti cinema italiani rimasti chiusi.
Puoi seguire una lezione universitaria rispettando le dovute distanze, ma non puoi vedere un film in una sala cinema. Perché?

Nicola


Luisa
Sono le 18, è ora dell'aperitivo. Potresti immergerti nel primo locale affollato, oppure potresti andare al parco, nella terrazza di un amicÉ™, nel balcone dellÉ™ tuÉ™ ragazzÉ™. Tu cosa sceglieresti?
Elisa

Alex
Il mondo della musica è fermo. LÉ™ cantantÉ™ non possono esibire la loro arte, i palchi non vengono montati, lÉ™ tecnicÉ™ dello spettacolo sono a casa. Privi di suoni, luci e persone, i luoghi sono svuotati della loro anima.

Luisa

Lucia

Teresa
Le possibilità si riducono: mettere da parte i vestiti di scena nell’attesa di esibirsi di nuovo oppure cercare momenti d’incontro privi di sicurezza e organizzazione. Sono solo queste le alternative possibili? LÉ™ giovani si sentono abbandonatÉ™.

Lucia

Teresa

Martina
Circoscrivono i nostri spazi. Riappropriamoci dei luoghi naturali in sicurezza.

Martina
Italia stato clericale? Italia stato culturale? Le chiese sono aperte, i teatri sono chiusi. Non potremmo essere noi a scegliere le nostre priorità?

Thieny